Quante volte avete sentito lo slogan “In vacanza come a casa?”
Probabilmente molte e molte volte e in tutte queste la realtà (oltre lo slogan) non era poi così casa. C’è invece chi, oltre alle parole ama i fatti e li rende reali: così Massimo e Piera, i proprietari del bellissimo Residence Trieste a Riva del Garda, hanno voluto realizzare una serie di appartamenti che ricreassero un ambiente famigliare ma soprattutto accessibile per ogni persona.
Abbiamo così deciso di fare loro qualche domanda e farci raccontare la loro storia.
Piera e Massimo, cosa significa per voi essere “accessibili” ed “inclusivi”?
Accessibile significa che il nostro luogo è fruibile da tutti. Significa che tutte le persone possono godere degli stessi spazi e delle stesse esperienze senza differenze, senza limiti e/o ostacoli.
Come e da dove nasce il vostro progetto di vacanza accessibile?
Troppe volte sentiamo parlare di impossibilità di accedere a strutture pubbliche, ricettive da parte di persone con disabilità e troppo spesso ci troviamo davanti a discriminazioni date dall’incapacità della nostra società di accogliere tutti. Il nostro progetto nasce proprio dalla voglia di Essere un luogo in cui tutti possano sentirsi a proprio agio e vivere appieno il proprio tempo in vacanza .
Che cosa non deve mancare per realizzare un progetto inclusivo?
L’attenzione alla Persona e la passione in quello che si fa.
Durante la progettazione del residence avete trovato delle difficoltà?
Purtroppo si fa fatica a trovare professionisti formati sul tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche e tutto ciò che gli ruota intorno. Ci siamo scontrati con i soliti cliché del tipo : ma è solo un centimetro ( riferendosi al battiporta all’ingresso dell’appartamento …) Ma poi è andato tutto liscio !
Che consigli dareste per chi vuole realizzare una struttura accessibile?
Appoggiarsi a professionisti del settore tipo associazioni o aziende che conoscono perfettamente regole e soprattutto esigenze. Mettere al centro dei propri progetti la persona e soprattutto cercare il più possibile di creare un ambiente che sappia di casa.
Anche Thermomat, come voi crede che creare ambienti sicurezza e che garantiscano l’autonomia ed il comfort di tutti sia fondamentale. Quali sono i vostri progetti futuri in questo senso?
Sicuramente proseguire con la realizzazione di nuovi appartamenti per tutti e soprattutto fornire servizi che possano rendere la vacanza dei viaggiatori con disabilità ricca di esperienze perché troviamo ingiusto che il turismo non riesca ancora a pensare inclusivo e l’offerta sia limitata se non addirittura assente.

